Bersani permette al conusmatore di essere più libero.
Nello Formisano *
Il provvedimento sulle liberalizzazioni del Ministro delle attività produttive ha posto al centro del nostro sistema il cittadino consumatore; che deve riappropriarsi del libero arbitrio, scevro di qualsiasi freno. Le inibizioni del sistema sono determinate dalle incrostazioni verificatesi negli anni, che non hanno certamente favorito la libertà di scelta del cittadino, ma si sono concretizzate in vere e proprie lobby. Il miglioramento del funzionamento dei mercati e l'estensione dell'area di libera scelta dei cittadini sono gli strumenti fondamentali per accrescere il benessere economico e sociale della collettività su cui il nostro Paese ha ancora grandi passi da compiere. I provvedimenti di liberalizzazione di recente adottati, pertanto, vanno nella giusta direzione di aprire, e quindi ossigenare un sistema che diversamente sarebbe destinato a restare fuori da ogni impulso di modernizzazione e quindi escluso dai circuirti virtuosi della competitività e dello sviluppo duraturo e sostenibile, che altre realtà europee e mondiali hanno già positivamente sperimentato e dalle quali mai tornerebbero indietro. Il mantenimento di aree di protezionismo interno, infatti, in un sistema aperto come quello attuale, è sempre più un falso strumento ed una effimera misura di autoconservazione che le stesse categorie professionali moderne, desiderose e pronte a misurarsi con il mercato stesso, non dovrebbero in ogni caso rivendicare né auspicare. La liberalizzazione si sa, nel momento stesso in cui si pone come strumento al servizio del cittadino consumatore e dei bisogni dell'iniziativa imprenditoriale, risponde ad un preciso imperativo di sviluppo: la promozione di attività sempre più innovative e più sensibili al cambiamento e alla reale crescita professionale. In altre parole gli strumenti e gli obiettivi della competitività e della crescita, attraverso il confronto, debbono pienamente affermarsi anche nel mondo delle professioni che deve sapersi e potersi proiettare, come ogni altra categoria, verso nuove e più solide e ambiziose frontiere produttive. Il confronto e l'ingresso nel mercato di soggetti e figure nuove, stimola e non frena la domanda e una domanda aperta e competitiva aiuta un sano sviluppo di entrambi i fronti del mercato: quello dei cittadini e delle imprese utenti, che vedono nei prezzi più trasparenti un vantaggio immediato e quello delle categorie dei professionisti che irrobustiscono, attraverso questi meccanismi, le loro capacità di concorrenza e competizione leale. Questo è lo spirito della straregia di Lisbona su cui i nostri territori si debbono cimentare per raggiungere nuovi standard di qualità ed efficienza necessari alle generazioni presenti ed essenziali per le generazioni future. L'Italia non può mancare a questo vitale appuntamento.
Presidente del gruppo Misto a Palazzo Madama e capogruppo IdV.