L’avvocato non è un imprenditore. No alla Bersanizzazione della professione forense
di Michelina Grillo, presidente Oua
La riforma delle professioni presentata dal ministro Mastella ricalca lo spirito del decreto Bersani di luglio. Il governo conferma di voler assimilare la professione forense all’attività d’impresa. Lo dimostrano le proposte, contenute nel ddl Mastella, che consentono alle società tra professionisti di fallire e, più in generale, fanno cadere il divieto di applicazione alle professioni delle norme del codice civile dedicate all’impresa. Oggi come a luglio gli avvocati ribadiscono il loro No alla svendita dei diritti dei cittadini sull’altare degli interessi del mondo economico e imprenditoriale. La “Bersanizzazione” dell’avvocatura non avrà mai il consenso degli avvocati. Da criticare anche l’eccessiva genericità del disegno di legge. È una delega in bianco che lascia enorme discrezionalità al governo e relega il Parlamento ad un misero ruolo notarile. Scelta grave in sé, tanto più considerata l’ormai acclarata predisposizione di questo governo a privilegiare gli interessi forti e rendere sempre più debole la tutela dei diritti. Il disegno di legge sferra, peraltro, un grave attacco alla struttura ordinistica delle professioni consentendo ai laureati triennali l’iscrizione ad un Albo speciale. È ormai un dato acquisito condiviso da tutti, che per iscriversi all’Albo forense occorresse la laurea magistrale, riservando a coloro che conseguono quella triennale la carriera nella pubblica amministrazione. Rimettere in discussione questo principio è chiaramente un tentativo di svilire il ruolo degli Albi e degli ordini professionali. L’Oua da atto, infine, al ministro Mastella di avere accolto alcuni suggerimenti, che intervengono però su questioni di dettaglio: la previsione di un periodo minimo di iscrizione all’Albo per avere la possibilità di fare esercitare il praticantato nel proprio studio la possibilità di costituire associazioni temporanee tra professionisti per singole questioni. È giusto sottolineare che siamo all’indomani di una settimana di sciopero, di un’astensione dalle udienze di grande successo, che ha registrato adesioni massicce in tutti i tribunali d’Italia. Eppure i rappresentanti dell’avvocatura si ritrovano con una proposta di riforma senza che siano mai stati chiamati ad un reale confronto Anche oggi il ministro Mastella ha parlato di disponibilità al dialogo. Vedremo se questa volta alle parole seguiranno i fatti.