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l'opinione

Bene Mastella. Per i dettagli c’è tempo.

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di Roberto Falcone Segretario Generale Assoprofessioni.

Dopo venti lunghi anni di attesa – e anche di più – i professionisti hanno potuto prendere cognizione del testo definitivo della riforma in meno di un anno dall’insediamento del governo, avendo anche l’opportunità di segnalare modifiche e suggerimenti. Per quel che riguarda Assoprofessioni, oramai è nota la nostra piena condivisione alla bozza Mastella. Riteniamo che attraverso la sua proposta, il ministro della Giustizia abbia saputo fotografare in maniera reale ed obiettiva il mondo professionale, assecondando in pieno quello che è l’orientamento del mercato, nel quale esistono gli ordini, come stabilito dalla legge, e le nuove professioni, in linea invece con l’evoluzione economica e della società. Di conseguenza, le associazioni rappresentative delle stesse. È evidente, non soltanto dalla lettura del testo, ma anche dalle diverse convocazioni di audizione del guardasigilli Mastella, che la proposta messa a punto dal ministero della Giustizia analizza l’esistente in tutte queste sue differenti sfaccettature. Chiaro è che anche Assoprofessioni – ed in questo abbiamo battuto tutti sul tempo – ha sottoposto i suoi suggerimenti al ministro, evidenziando osservazioni utili a rendere il testo più rispondente alle esigenze di maggior tutela dell’utenza. Si tratta di un documento in quattro punti, nell’ambito del quale abbiamo in modo particolare evidenziato la necessità di differenziare i tempi di attuazione della delega ponendo una sorta di accelerazione alla soluzione del problema riguardante il riconoscimento delle nuove professioni e delle associazioni rappresentative delle stesse. A questa richiesta abbiamo inoltre affiancato l’esigenza che tra le previsioni della norma riguardante le associazioni, si individui meglio il riconoscimento della professione da attuarsi mediante la specifica di un apposito elenco da allegare ai decreti attuativi. Da questa formulazione risulta infatti chiara la necessità del preventivo riconoscimento della professione al fine di poter conformare gli statuti e le clausole associative alle previsioni legislative di una precisa identificazione statutaria delle attività professionali cui l’associazione si riferisce. Unitamente abbiamo invitato il ministro Mastella ad evitare l’autoreferenzialità, prevedendo che il rilascio dell’attestato di competenza da parte delle associazioni si ispiri a criteri di assoluta obiettività e terzietà, senza quindi riproporre il sistema adottato nell’ambito degli ordini professionali. Facendo dunque precedere agli attestati di competenza, rilasciati da soggetti terzi all’associazione, una verifica di carattere oggettivo. Infine, abbiamo richiesto che la registrazione delle associazioni nel registro ministeriale sia disposta sentendo il parere, oltre che del Cnel, anche dei rappresentanti delle associazioni di attività similari e non degli ordini eventualmente interessati. Il ministro ha dimostrato attenzione verso queste nostre istanze, anche se non sono state recepite così come quelle degli altri professionisti. Ma noi siamo fiduciosi. E continueremo a segnalare le nostre richieste nelle opportune sedi parlamentari. Del resto, sin da quando la bozza è stata ufficialmente presentata, la prima volta, lo scorso 9 novembre, abbiamo sollecitato il ministero della Giustizia affinché le varie proposte emendative pervenute da parte dei rappresentanti di ordini e associazioni non rallentassero in alcun modo il cammino del progetto di riforma delle professioni. Anche perché per le nuove professioni, un ritardo in questo momento può risultare fatale per il riconoscimento atteso da troppo tempo. L’obiettivo, adesso più che mai, deve essere quello di arrivare subito alla meta. Per i dettagli c’è tempo.

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