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La riforma delle professioni supera il Cdm: la Lapet ripropone i suoi suggerimenti

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Roberto Falcone (Presidente associazione nazionale tributaristi Lapet)

Ora che la riforma delle professioni ha superato l’esame del Consiglio dei ministri, riproporremo i nostri suggerimenti. L’approvazione, lo scorso primo dicembre, della legge-delega proposta dal ministro della Giustizia Clemente Mastella per riformare il sistema professionale, per la quale adesso è spianata la strada verso le commissioni riunite Attività produttive e Giustizia della Camera, è motivo di soddisfazione per tutta la Lapet. Come tributaristi sosteniamo l’operato di Mastella in materia di professioni. Ma non ci adagiamo sugli allori. Siamo infatti già pronti a riproporre i suggerimenti mentre auspichiamo che l’iter parlamentare sia piuttosto rapido e che i prossimi passi siano effettivamente mossi – come annunciato dal relatore Pierluigi Mantini – di concerto con i rappresentanti delle professioni, ordini e associazioni. È infatti questo il momento di tornare ad avanzare quelle richieste presentate al ministro della Giustizia lo scorso 13 novembre, e condivise con Assoprofessioni, accantonate volutamente in queste ultime settimane per non ostacolare in alcun modo l’avvio dell’iter legislativo della riforma delle professioni. Nello specifico, il documento che la Lapet ha sottoscritto in seno ad Assoprofessioni, di cui mi onoro di essere segretario generale, si articola in quattro punti fondamentali: il riconoscimento a monte delle professioni attraverso i decreti attuativi a cui rimanda la legge delega, mediante un apposito elenco che possa essere aggiornato nel tempo (presupposto già individuato in un lavoro che sta svolgendo il Cnel); l’affidamento ad enti accreditati di parte terza del rilascio di attestati di competenza per l’accertamento dei requisiti riguardanti la qualificazione professionale, per evitare l’autoreferenzialità; lo sdoppiamento dei termini di attuazione della delega per quel che attiene il riconoscimento delle associazioni e delle nuove professioni; e infine la previsione che la registrazione delle associazioni nel registro ministeriale sia disposta sentendo il parere oltre che del Cnel anche dei rappresentanti delle associazioni di attività similari e non degli Ordini eventualmente interessati. Si tratta per lo più di suggerimenti che possono rendere il testo più rispondente alle esigenze di maggior tutela dell’utenza. Il primo significativo passo del resto è già stato compiuto con il Consiglio dei ministri venerdì scorso. Adesso bisogna cercare di raggiungere la meta, e cioè l’approvazione parlamentare della legge-delega, nel miglior modo possibile e quanto prima.

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