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Basta con la criminalizzazione dei professionisti.

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Il collegio dei Ragionieri di Napoli festeggia i 100 anni polemizzando con il Governo

''Il Decreto Bersani rischia di criminalizzare le professioni. Siamo stati considerati quelli che aiutano gli evasori fiscali, ma forse siamo gli unici a dare un contributo importante alla nostra economia”. Sono state queste le parole con le quali Raffaele Giglio, presidente del Collegio dei Ragionieri di Napoli ha aperto oggi la festa per il suo centenario. ''Qualche anno fa -ha ricordato Giglio- Visco voleva l'abolizione delle Casse di previdenza dei professionisti, per incorporare il patrimonio immobiliare, oggi il ministro dello sviluppo economico Bersani con il suo decreto ha dato una spallata preoccupante alla nostra categoria, poi, dulcis in fundo, da qualche settimana  anche il ministro della Giustizia Mastella con la sua riforma ha  gettato un velo di preoccupazione sul mondo delle professioni. Noi  lavoreremo per difendere il nostro operato. Quest'oggi -ha detto Giglio- festeggiamo i cento anni del  Collegio partenopeo ma ci interroghiamo sulla Finanziaria ed anche  sull'unificazione delle Casse di Previdenza dei ragionieri e dei  dottori commercialisti”.  Sulla questione è intervenuto Maurizio De Tilla,  presidente dell'Adepp, l'Associazione degli enti previdenziali  privatizzati. “Il Decreto Bersani -ha detto De Tilla-  è una vergogna per i professionisti italiani, non si può fare una riforma senza chiamare  in causa le parti interessate. I ragionieri italiani sono stati attenti a questa riforma ma ora bisogna far capire alle istituzioni nazionali che non possiamo essere criminalizzati e le istituzioni devono capire che siamo una parte decisiva del Paese. Se qualcuno aggredisce le professioni, i professionisti sono chiamati difendersi. Non si possono annullare cento anni, come nel caso dei ragionieri, di onorata professione e garanzia. Credo che quello che sta succedendo nel nostro Paese - ha aggiunto De Tilla - sia inammissibile per tutti i professionisti e non solo per quelli della materia economica. La nuova riforma Bersani-Mastella rischia di creare solo milioni di precari”. “I temi sono chiarissimi ma non vengono affrontati come dovrebbero esserlo – ha aggiunto Paolo Salvadori, presidente della cassa di previdenza nazionale dei ragionieri (Cnpr) - si sposta un  problema, che dovrebbe svolgersi sul piano economico, su quello politico Quando si parlano due lingue diverse - ha aggiunto Salvadori - è difficile intendersi. E' un momento di grande difficoltà della professione che deve ripensare se stessa. È una professione in grande crisi, checché ne pensino i governi in carica. È anche una fase di grande crisi: i giovani non trovano lavoro e si parla di aumentare la concorrenza. Le professioni sono diventate, purtroppo, il luogo in cui si nasconde una disoccupazione che non trova sfogo nei settori  produttivi”. Il presidente della cassa di previdenza, che presto diventerà unica come l'unificazione dell'albo dei ragionieri con quello dei dottori commercialisti, ha poi concluso: ''La crisi della professione è lo specchio della crisi del paese, una crisi che si può superare creando ricchezza. Come si fa a creare ricchezza? È difficile. Come si fa a essere una città così vivace, così intelligente, così sagace, così straordinaria e vivere in mezzo a tutte queste contraddizioni?”.  Ai festeggiamenti per il centenario, che si è concluso con la consegna di alcune medaglie ai collegiali con 30 e 50 anni di carriera, sono, inoltre, intervenuti Paolo Moretti, presidente della fondazione ''Luca Pacioli'', il presidente del consiglio nazionale dei ragionieri, William Santorelli, vice presidente Cnpr, Riccardo Ottaviani, docente di matematica attuariale all'Università' La Sapienza di Roma, e Raffaele Marcello, presidente dell'Unione giovani ragionieri commercialisti.

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