QUERELA A PRODI. ARCHIVIAZIONE LAMPO

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di Alberto Nalin

Finalmente Achille Procuratore ha raggiunto la tartaruga Giustizia. Sembra strano, ma è successo a Modena, dove notoriamente le procedure giudiziarie sono tra le più lente d’Italia. Come riportato da Mondo Professionisti, venerdì 15 dicembre, tredici Avvocati, tra cui il sottoscritto, hanno sporto querela nei confronti del Presidente del Consiglio, ritenendo diffamatorie le dichiarazioni da questi rilasciate nel mese di ottobre al quotidiano spagnolo El Pais. Il giorno successivo la notizia è stata riportata dai giornali locali. Lunedì mattina, 18 dicembre, il difensore dei querelanti è stato avvisato che il fascicolo, originariamente assegnato al Sostituto Dott. Tibis, per disposizione del Procuratore della Repubblica, Dott. Figurelli, era stato passato al Procuratore aggiunto Dott. Luongo (se non erro, già rappresentante di ANM) il quale “dans l’espace d’un matin” ne aveva richiesto l’archiviazione. Pur dissentendo dalla richiesta della Procura, nei cui confronti sarà proposta opposizione, ci si deve rallegrare per l’encomiabile zelo dimostrato nell’occasione. Siamo certi che, con identica sollecitudine, il Procuratore della Repubblica vorrà rispondere ad alcuni interrogativi che, come suol dirsi, sorgono spontanei e cioè : 1) Se sia prassi comune assegnare il fascicolo a magistrato diverso da quello che ha ricevuto la querela. 2) Se tutte le querele siano esaminate con la stessa solerzia. 3) Se analoga tempestività nel richiede l’archiviazione vi sarebbe stata qualora dichiarazioni di similare tenore avessero colpito non già gli Avvocati ma i Magistrati. Nell’attesa, vale la pena sottolineare come, evidentemente, nel pensiero del Procuratore aggiunto, dott. Manfredi Luongo, vi sia stato un “revirement”; si legge infatti in un’ interpellanza presentata nel mese di settembre 2005 dal senatore Compagna , che lo stesso Magistrato avrebbe rilasciato ad un quotidiano locale la seguente affermazione : “I politici dovrebbero, prima di parlare, accendere il cervello”. Ma forse ciò che era valido per il ministro ingegnere non lo è più per il Premier ciclista e d’altronde si sa , solo gli stolti non cambiano mai opinione.