Magistrati fuori luogo nei palazzi della politica
Iniziativa dell’Ucpi contro la presenza dei magistrati nelle istituzioni del potere
Troppi magistrati fuori ruolo nelle istituzioni politiche.
È quanto rilevano in un documento il presidente e il segretario dell'Unione
delle Camere penali italiane Oreste Dominioni e Renato Borzone.
Secondo i penalisti ''occorre andare
ben oltre le preoccupazioni pur manifestate dal Csm e prendere atto che esso minaccia la stessa indipendenza
e autonomia della Magistratura''. Non è accettabile, spiegano le Camere penali,
''che un gran numero di magistrati
fuori ruolo in posizione di promiscuità con i poteri politici partecipi o sia addirittura protagonista primario
delle scelte di politica del diritto e della giustizia. Un fenomeno che ormai
ha superato il livello di guardia''. I penalisti sottolineano nel documento che
il problema era stato già denunciato nel congresso di Ancona dell'ottobre 2006
e il Csm era dovuto intervenire per riportare entro la soglia di 230 unità tali
presenze. “È bene puntualizzare con
forza -sottolineano le Camere penali- che si tratta di attività non
semplicemente amministrative, ma politiche e da ciò ne esce compromessa
l'indipendenza e l'imparzialità della Magistratura a causa di una tale promiscuità
con la politica''. Secondo i penalisti il problema è “molto grave: si comprende
tra l'altro come avvenga che gli orientamento della politica del diritto e
della giustizia dipendano in modo tanto rilevante quanto anomalo da scelte
operate da ambienti della Magistratura e dalla Anm, che condizionano in modo
penetrante la politica”. Nel documento infine l'Ucpi annuncia che si sta
avviando un'iniziativa per ''contrastare il fenomeno''. I penalisti spiegano che
''sulla base dei dati specifici connotano il fenomeno chiederanno alle
istituzioni politiche e al Csm tutte le misure legislative e amministrative
necessarie a far rientrare una inaccettabile manifestazione di presenza della
Magistratura nelle 'stanze dei bottoni' della politica''.