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Professioni sanitarie

Infermieri cercansi anche in Lombardia. La carenza di 'angeli custodi' della corsia negli ospedali italiani non risparmia nemmeno la regione più popolosa della penisola: conta il maggior numero di infermieri iscritti all'Albo (51.633), ma secondo i parametri Ocse ne servirebbero almeno altri 12.804. Quasi 13 mila professionisti, dunque, che al momento non è possibile trovare nemmeno nelle aule universitarie. Nell'anno accademico 2006-2007, infatti, le nuove immatricolazioni ai corsi di laurea triennale lungo lo Stivale sono state 10.690 a fronte di 13.653 posti disponibili. E nei 7 poli formativi del territorio lombardo le iscrizioni si sono fermate a 1.431, contro una disponibilità di 1.660 posti che sarebbero comunque insufficienti anche se venissero 'coperti' al 100%. Per 'reclutare' nuove leve arriva anche a Milano la campagna nazionale itinerante 'Infermiere. Protagonista nella vita verà,  promossa nelle principali città italiane da ministero della Salute,  ministero dell'Università e Federazione nazionale Collegi infermieri (Ipasvi), in collaborazione con il ministero della Pubblica istruzione. L'obiettivo dell'iniziativa - rilanciata in un incontro nel capoluogo lombardo – è far conoscere ai ragazzi italiani "il nuovo volto di una professione/ che oggi permette di esercitare  importanti responsabilità e offre ottime prospettive di carriera e stabilità del posto di lavoro".  Per dirlo agli studenti, verranno quindi organizzati incontri di orientamento per gli alunni degli ultimi due anni delle scuole medie superiori. È stato inoltre realizzato un video, verranno trasmessi  spot radiofonici ad hoc sui network più ascoltati dai ragazzi (Radio Dejeey e Radio dimensione suono) ed è nato un sito internet attivo fino a ottobre (www.infermiereprotagonista.it).  A confermare il ruolo strategico degli infermieri nel Ssn è anche il ministro della Salute, Livia Turco, ricorda una nota dei promotori. "Considero l'infermiere un protagonista assoluto e un alleato prezioso nella costruzione di una fase nuova del sistema sanitario, che metta al centro il cittadino, la qualità e la sicurezza", ha affermato la responsabile della sanità  italiana durante la conferenza stampa di presentazione della campagna a livello nazionale. "Approviamo e sosteniamo la campagna rivolta ai giovani'', commenta Giovanni Muttillo, presidente del Collegio Ipasvi di Milano-Lodi. ''La nostra professione sta infatti affrontando importanti sfide che la renderanno ancora più rilevante nel panorama sanitario", dice. "In proposito - aggiunge - un ulteriore passaggio fondamentale  consiste nella necessità per il legislatore di risolvere il problema della libera professione infermieristica nelle strutture del Ssn. Non si chiede nulla di nuovo e di più rispetto a quanto già previsto per la dirigenza medica e per tutti i dirigenti sanitari biologi,  psicologi, fisici e chimici. Allo stato attuale della normativa e delle direttive ministeriali vigenti, precedenti alla riforma delle professioni sanitarie, non vi è invece alcun dubbio che la professione infermieristica viene, di fatto, se non discriminata quantomeno considerata ancora oggi funzione di supporto all'attività  medica. Ma oggi - evidenzia Muttillo - il lavoro dell'infermiere "si caratterizza per una maggiore autonomia e specificità, nel presidiare ed erogare le varie prestazioni di natura assistenziale, e quindi nel rispondere con competenza ai bisogni di salute dei cittadini",  puntualizza. "Questo orientamento - prosegue Muttillo - impegna le Istituzioni a scelte di politica sanitaria di promozione e sviluppo delle cure primarie. Ben venga l'iniziativa avanzata dal ministro Turco nel 'New Deal della salute', linee del programma di governo per la promozione ed  equità della salute dei cittadini. Ma i Collegi Ipasvi della  Lombardia chiedono che la nuova disciplina riconosca e regolamenti la  libera professione infermieristica in ambito ospedaliero e  territoriale anche per i dipendenti pubblici, superando il vincolo dell'incompatibilità e arginando il fenomeno del doppio lavoro,  quindi contrastando il mercato del lavoro nero. L'innovazione e lo sviluppo della sanità italiana richiedono una maggiore valorizzazione degli infermieri, che possono e devono fare la differenza", avverte infine Muttillo.  Quella lombarda -  conclude la nota degli organizzatori -  è la  quarta 'tappa' della campagna Ipasvi-istituzioni, che dopo aver  toccato Liguria (Genova), Basilicata (Potenza) e Marche (Ancona)  'sbarchera'' anche in Abruzzo (Pescara), Umbria (Perugia), Emilia Romagna (Bologna), Alto Adige (Bolzano), Valle d'Aosta (Aosta),  Trentino (Trento), Campania (Napoli), Puglia (Bari), Piemonte  (Torino), Veneto (Venezia), Friuli Venezia Giulia (Udine), Sicilia  (Palermo), Sardegna (Cagliari), Toscana (Firenze), Molise (Campobasso) e Lazio (Roma).       

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