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Agenti di assicurazione

All’incontro sono stati invitati tutti gli organismi direttivi dei Gruppi agenti delle diverse compagnie, chiamati ad affrontare le tematiche rese urgenti dalla conversione in legge del Decreto Bersani sulle liberalizzazioni. In particolare, l’attenzione si è soffermata sulla eliminazione dell’esclusiva dai mandati agenziali, che consentirà agli agenti di collocare sul mercato polizze di più compagnie nei rami danni. Ciò renderà più completo il catalogo prodotti reperibile in ciascuna agenzia, a tutto vantaggio del cittadino consumatore il quale potrà scegliere con maggiore libertà le offerte più vantaggiose in termini di garanzie e di prezzo. Una spinta forte verso la concorrenza che consentirà alle compagnie più dinamiche, soprattutto straniere, di spezzare l’oligopolio dei maggiori conglomerati finanziari che controllano di fatto il mercato italiano e agli agenti di ribadire la loro insostituibile centralità professionale. Altra questione che preoccupa la categoria, la rescindibilità delle polizze poliennali, ovvero la facoltà del cliente di disdire i propri contratti assicurativi, prima della loro scadenza naturale e la contestuale disdettabilità annuale di tutte le polizze sottoscritte dopo l’entrata in vigore della legge. Il problema non è tanto legato alla legittimità della norma, perché se deregulation deve essere, è necessario che essa sia estesa innanzitutto ai clienti, quanto piuttosto, da un lato, circa gli effetti economici che l’annualizzazione dei portafogli possa generare sulle agenzie e sulle sottoreti distributive e quindi quali possano essere i correttivi capaci di salvaguardare l’equilibrio generale. La tendenza delle compagnie di scaricare sugli agenti il costo amministrativo e gestionale derivante dall’introduzione dell’indennizzo diretto, è il riflesso della pretesa di trasferire indebitamente sulle agenzie di oneri che derivano per legge alle imprese. Anche in questo caso il contenzioso non risiede nel merito, in quanto gli agenti hanno per anni spinto affinché la clientela venisse liquidata dalla propria compagnia di assicurazione, anche perché ciò esalta la funzione consulenziale post-vendita dei punti vendita agenziali, ma nell’indisponibilità dimostrata dalle imprese a riconoscere la giusta remunerazione ai propri agenti per l’attività aggiuntiva da essi prestata. La grande partecipazione dei gruppi dirigenti e l’elevato profilo degli interventi dimostrano come la categoria sia entrata in una nuova dimensione ideale e professionale, orientata alla soddisfazione del bisogno di sicurezza proveniente dalle famiglie, dalle professioni e dalle aziende, in un momento nel quel lo Stato sociale arretra per motivi di bilancio, nella prestazioni di servizi, su posizioni di progressiva essenzialità.
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