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Medicina

Sanità pubblica promossa con lode nel settore della cardiologia è, inaspettatamente senza differenze tra nord e sud del Paese. Il risultato emerge dalla prima indagine nazionale su cosa pensano gli italiani sui servizi cardiologici pubblici, realizzata dall'Istituto di Ricerca GFK Eurisko e promossa da Heart Care Fondation, Fondazione dell'Associazione Nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco). La ricerca è stata condotta tra aprile e ottobre 2006 in 78 strutture su tutto il territorio nazionale, coinvolgendo 1250 pazienti con esperienza di ricovero o di trattamento ambulatoriale. Dalla ricerca, della quale gli stessi cardiologi si sono detti ''sorpresi'' non attendendosi risultati talmente positivi, emerge che il 98-99% dei pazienti interessati esprime un giudizio positivo tanto per esperienze di ricovero quanto per prestazioni ambulatoriali. Il 96% apprezza poi in modo particolare l'operato di medici e infermieri nelle unità di terapia intensiva cardiologica (Utic) e solo l'1% esprime un parere negativo. Ma non sono solo le Utic a riscuotere consensi: il 90% dei pazienti ricoverati nei reparti di cardiologia, infatti, promuove medici e infermieri, così come chi si reca in ospedale per visite ambulatoriali o day-hospital. Dalla ricerca, promossa nell'ambito del progetto 'Cuore-Qualita'', emerge anche che per i pazienti la qualità delle cure pubbliche per il cuore è superiore a quella riconosciuta ai servizi ospedalieri nella loro globalità: solo l'1-2% degli intervistati valuta l'assistenza ricevuta in modo negativo, percentuale che sale al 10-15% quando si considera la totalità dei servizi ospedalieri. Sorprende, poi, l'assenza di disparità tra Nord e Sud. I servizi cardiologici - ha affermato il vicepresidente Gfk Eurisko Albino Claudio Bosio - riscuotono successi pressoché ovunque e sono valutati eccellenti da 4 italiani su 10 al Nord così come al Sud; al contrario, circa la percezione della totalità dei servizi ospedalieri, si riscontra una variabilità anche di 10-20 punti percentuali tra le strutture pubbliche del Nord e quelle del Sud''. Insomma, l'alta qualita' delle cure nella cardiologia è riconosciuta quasi in modo plebiscitario: così, il 71% degli intervistati dice di aver completamente o parzialmente risolto il problema di salute per il quale è stato ricoverato e il 90% di essere riuscito a tornare a una vita normale. Tra chi ha invece avuto risultati meno soddisfacenti, 2 pazienti su 10 sono solo riusciti a stabilizzare il problema cardiologico e il 4%, una volta dimesso, ha dovuto affrontare gravi limitazioni. Qualche ombra si registra, invece, su aspetti complementari dell'assistenza come tempi, organizzazione, ambienti, pasti e servizi accessori: il 38% dei pazienti, ad esempio, si lamenta per i tempi di attesa pre-visita ambulatoriale. Inoltre, quasi la metà dei pazienti preferirebbe che fosse sempre lo stesso medico a fare i controlli ambulatoriali. Ed ancora: 2 pazienti su 10 non apprezzano i pasti in reparto e 4 su 10 lamentano carenza di servizi, dalla Tv alla mancanza di una sala ricreativa, pur riconoscendo che si tratta di aspetti secondari.
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