Fisco
Monta la protesta contro le novità sugli studi di settore. Già a partire dalle prossime dichiarazioni entreranno in vigore i nuovi indici con i quali commercianti e artigiani dovranno calcolare le tasse e le categorie protestano contro quello che considerano un vero e proprio inasprimento della pressione fiscale. Sul piede di guerra anche Confindustria: bisogna correggere ''gli indicatori economici che si traducono in una pressione fiscale slegata dall'attività reale delle imprese''. È l'appello del presidente Luca Cordero di Montezemolo a mettere mano per correggere gli studi di settore. La questione, ha sottolineato ''colpisce soprattutto le piccole imprese'', e quindi ''Confindustria sarà inflessibile''. Commercianti e artigiani hanno fatto sentire la loro voce oggi a Milano. L'iniziativa vede insieme cinque organizzazioni rappresentate direttamente dai loro presidenti: Carlo Sangalli (Confcommercio), Giacomo Basso (Casartigiani), Ivan Malavasi (Cna), Giorgio Guerrini (Confartigianato) e Marco Venturi (Confesercenti). La protesta è contro ''la mancanza di selettività e di concertazione'' con la quale si è proceduto a modificare la normativa con la Finanziaria, sottolineano da Confcommercio. E l'annuncio di un rinvio dei versamenti per i quasi 4 milioni di contribuenti degli studi di settore (al 9 luglio senza multe, e fino all'8 agosto con la mini-sanzione dello 0,4%) sembra essere una presa d'atto di questo disagio. ''È un segnale di attenzione'', sottolinea il responsabile del dipartimento politiche fiscali del ministero dell'Economia e delle Finanze, Fabrizio Carotti. La maggioranza ha presentato un ordine del giorno alla Commissione Finanze del Senato chiedendo che il governo interpreti ''in maniera sperimentale la norma sull'introduzione degli indicatori di normalità economica, prevista dalla Finanziaria''. È proprio questa la nota dolente perché di fatto inserisce dei 'paletti' in più per i dati che i contribuenti debbono immettere nelle loro dichiarazioni. ''Si vuole così evitare le distorsioni che si sono verificate nel passato'', ha messo in evidenza Giampietro Brunello, amministratore delegato della So.Se., la società per gli studi di settore, annunciando un tavolo di confronto. I Ragionieri commercialisti tuonano: ''È una norma retroattiva, in barba allo statuto del contribuente, e sta solo creando disagi''. La grana 'studi di settore', ricordiamo, era entrata indirettamente anche nel dibattito al Senato sul caso Visco-Gdf: le Autonomie hanno chiesto e ottenuto dal ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa l'attenzione sul problema