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Sanità

- "I medici dipendenti non assisteranno passivi e impotenti alla morte della libera professione intramoenia allargata. Questo Governo, che nel corso di 14 mesi ha solo creato problemi alla categoria senza risolverne uno solo, è quindi avvertito. Se non si sbloccherà in tempo il Ddl sull'intramoenia, l'esecutivo vedrà la guerra dei camici bianchi. Come ai tempi dell'ex ministro Rosy Bindi". Ad affermarlo è Stefano Biasioli, presidente nazionale Cimo-Asmd, che si dice "pronto a combattere per non abbandonare la libera professione intramoenia al suo infausto destino". Anche i medici - sottolinea in una nota Biasioli - sono capaci di tutelare i propri diritti sindacali e contrattuali facendo resistenza passiva. Che vuol dire non sciopero né tanto meno sciopero bianco, ma rispetto rigido dei carichi di lavoro, con tempi di prestazione professionale in linea con quelli prescritti dalle società specialistiche e dalla normativa generale sulla tutela dei lavoratori". La Cimo chiederà quindi ai suoi medici "di privilegiare l'attività sui ricoverati e di ridurre quella ambulatoriale ai tempi consentiti dal corretto rispetto dell'attività di guardia medica e dall'abolizione dell'orario straordinario diurno, non riconosciuto e non pagato dalle aziende. Nei prossimi giorni l'Intersindacale - ammonisce Biasioli - deciderà le azioni da intraprendere, ma la Cimo è convinta che nessun sindacato medico realmente libero e autonomo abbandonerà la libera professione al suo infausto destino, senza combattere".
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