Previdenza
Forte afflusso di giovani e investimenti azionari e alternativi trainano i conti 2006 di Inarcassa. La Cassa di previdenza degli architetti e degli ingegneri ha chiuso il bilancio consuntivo dell’anno appena trascorso con il miglior risultato mai raggiunto: oltre 415 milioni di euro (per l’esattezza 415.401.357 euro) di avanzo economico. Nell’ultimo quinquennio la Cassa ha più che raddoppiato l’utile conseguito, mentre il patrimonio netto ha raggiunto la quota di oltre 3,7 miliardi di euro, con un incremento del 65% negli ultimi cinque anni e del 12,4% rispetto al valore del 2005. Un successo che a Inarcassa spiegano con il grande apporto dei giovani. “Le importanti performance che caratterizzano la nostra Cassa sono fortemente influenzate dal numero e dalla composizione anagrafica dei nostri 131.095 iscritti”, spiega il presidente di Inarcassa, Paola Muratorio. Nel 2006 il 49% degli architetti e il 47% degli ingegneri, praticamente un associato su due, aveva meno di 40 anni, mentre degli 8.431 nuovi professionisti che si sono iscritti nel corso dell’anno, l’84% aveva meno di 35 anni. L’effetto combinato del grande afflusso di giovani e del modesto tasso di crescita dei professionisti in pensione (1,8%) permette a Inarcassa di avere un rapporto iscritti/pensionati pari a 11,2, aumentato rispetto al 2006 (era 10,7) e il migliore tra gli enti previdenziali privatizzati di maggiori dimensioni. Sul fronte dei proventi istituzionali, l’exploit di nuove iscrizioni si fa sentire con un risultato che, tra entrate e sanzioni contributive, ha superato i 600 milioni di euro (603.895.000), con un aumento del 14,2% rispetto al 2005. Oltre ai giovani anche le donne rappresentano una categoria in forte crescita: soprattutto tra gli ingegneri, le ragazze iscritte a Inarcassa sono via via aumentate negli ultimi anni fino quasi a triplicarsi, e rappresentare nel 2006 oltre il 60% delle nuove iscrizioni.
Gli Asset. A trainare i profitti sono stati anche gli asset mobiliari, che rappresentano l’80% del patrimonio totale, e che nel 2006 hanno garantito un rendimento netto del 3,04%, spinto dalle buone performance degli investimenti azionari e alternativi. “Grazie alle classi degli azionari e degli alternativi siamo riusciti a compensare le deludenti performance del mercato delle obbligazioni, segnato dal rialzo dei tassi di interesse a seguito della politica monetaria restrittiva attuata dalla Bce”, spiega ancora Muratorio. Tra le ragioni del successo, però, “anche la diversificazione degli investimenti, la valutazione del rischio da parte di società indipendenti, e un processo di definizione delle scelte di gestione che parte dal basso”, coinvolgendo tutti i 220 delegati che formano il “parlamentino” dell’ente. La componente immobiliare rappresenta invece il 20% del patrimonio complessivo di Inarcassa (pari a oltre 688 milioni di euro), per un redditività netta del 2,43%. Nel complesso, il patrimonio dell’ente ha fruttato un rendimento netto di circa il 3%.
La Sostenibilità. Nonostante il successo del bilancio Inarcassa è consapevole del debito che sta assumendo nei confronti dei giovani, ai quali occorre assicurare trattamenti previdenziali equi nel lungo e nel lunghissimo periodo, quando l’invecchiamento della popolazione e il conseguente peggioramento del rapporto tra attivi e pensionati (comune a tutte le economie europee) potrebbero mettere a rischio la stabilità dei sistemi. Per questo motivo è stato sottoposto al Comitato nazionale dei delegati un piano per la sostenibilità che sarà discusso nei prossimi mesi, e che poggia su alcuni interventi-base come l’aumento dei contributi e l’eliminazione dei privilegi. Sempre pensando al futuro dei giovani, Inarcassa ha allo studio un progetto per costituire un fondo di previdenza complementare di categoria, in modo da assicurare la seconda gamba pensionistica anche ai suoi professionisti, sprovvisti del trattamento di fine rapporto che dovrebbe invece far decollare a breve le pensioni complementari per i lavoratori dipendenti.
La Rivoluzione Telematica. Inarcassa ha appena avviato una revisione dei sistemi informativi, in relazione alle prestazioni, alla continuità di esercizio e alla capacità e sicurezza della banca dati, per garantire “l’alta affidabilità” nei servizi informatici erogati agli iscritti, e il miglioramento nell’organizzazione interna del lavoro. Il progetto prevede in particolare l’informatizzazione dei servizi per renderli fruibili agli iscritti via Internet al 100%, e oltre il 30% nei primi 18-24 mesi, e una nuova architettura dei processi interni per “mettere in rete” il lavoro degli uffici e renderli in grado di erogare servizi ad altissima affidabilità. Tra gli obiettivi di breve termine, l’automazione totale di diversi processi che comporterebbe rilevanti risparmi in termini di risorse umane dedicate. L’idea è di far passare l’utente esterno dal meccanismo della richiesta/attesa di risposta all’autogestione informatica della propria pratica, a cominciare dalle iscrizioni. Nel lungo termine, invece, la creazione di valore per l’iscritto consisterà nell’autonomia dell’accesso, nella trasparenza e nel controllo del processo, nei risultati immediati nelle simulazioni e nella riduzione generalizzata dei tempi di resa dei servizi, mentre per Inarcassa si profila un ruolo nuovo, da erogatore di informazioni e servizi a consulente/fornitore di soluzioni. L’idea di un progetto così rivoluzionario è partita dalla constatazione della forte crescita, tra gli iscritti, dei servizi on-line: i fruitori di Inarbox, la casella e-mail sostitutiva delle lettere di carta, sono infatti passati dai circa 53 mila del 2006 a oltre 130 mila nel 2007, mentre oltre la metà degli utenti, ben 71.500, si servono degli altri servizi di Inarcassa on-line come le simulazioni di calcolo, le dichiarazioni e le banche dati, con un trend di crescita del 40% in più all’anno. Inarcassa crede nell’importanza di mettere l’associato al centro, cogliendo appieno tutte le potenzialità offerte dall’Ict per andare incontro all’iscritto. E magari, perché no, presto la Cassa potrebbe sbarcare anche su Second Life.