Agronomi
Un buon impianto punteggiato però da troppe contraddizioni. Questo il primo commento dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali alla proposta di riforma dell’ocm vino presentata il 4 luglio scorso dalla commissaria Fischer Boel. “Vediamo in questa riforma un forte spirito innovatore, che punta alla competitività sui mercati internazionali – afferma il Presidente Pantaleo Mercurio, Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali – ma non siamo ciechi di fronte alle evidenti antinomie della proposta.” Saranno 200.000 gli ettari che, nelle intenzioni della Commissione, dovranno essere estirpati, prevedendo un contributo di 7174 euro/ettaro il primo anno fino a scendere a 2.938 euro/ettaro al quinto anno. Nella stessa riforma è però prevista la liberalizzazione degli impianti a partire dal 2013, con la fine del sistema delle quote di reimpianto. In tal modo non vi sarà più alcuna regolazione del mercato e una possibile corsa ad impiantare vigne in territori vocati potrebbe creare mutamenti repentini del rapporto domanda/offerta, perturbazioni dei prezzi, maggiori difficoltà di commercializzazione e in generale uno scadimento dell’immagine di alcuni territori. “Non sempre – continua Mercurio – le regole del libero mercato sono positive. Un settore quale quello agricolo che ha un forte impatto sull’ambiente e sul paesaggio, va regolamentato affinché non si assista stravolgimenti o a modifiche sui luoghi, sull’assetto del territorio e delle sue risorse le cui conseguenze possono essere difficilmente prevedibili. In quest’ottica il ruolo guida dell’Unione europea non può venir meno, la Commissione non può lavarsene le mani sulla base di generici principi liberalistici, occorre pensare alle nuove generazioni, a cosa vogliamo lasciar loro.” Dicotomica appare anche la visione dell’Unione europea in materia di denominazioni d’origine, da un lato volendo tutelarle e salvaguardarle, dall’altro permettendo anche ai vini europei privi di indicazione geografica di indicare nome del vitigno e annata, ingenerando confusione nel consumatore. I Dottori Agronomi e Dottori Forestali sono invece soddisfatti per la proposta di proibizione dell’arricchimento dei mosti con zucchero che forniva i produttori del Nord Europa un vantaggio competitivo notevole rispetto a quelli delle regioni del Sud. “Non mancano – conclude Mercurio – segnali positivi, ma credo che vi sia ancora un notevole lavoro da svolgere per migliorare tale bozza di riforma. Ci auguriamo in particolare che le evidenti contraddizioni rilevate vengano eliminate in sede negoziali perché si possa avere una ocm chiara, con obiettivi strategici ben definiti e di semplice attuazione. Gli Stati Generali del Vino, immediatamente convocati dal Ministro De Castro, saranno un utilissimo tavolo di confronto e ci auguriamo vivamente di poter portare il nostro contributo. Nel malaugurato caso, come già purtroppo in passato, qualche dimenticanza o qualche veto ci precludano questa possibilità, spero che gli argomenti che abbiamo voluto evidenziare vengano debitamente affrontati, dandoci riscontro sulle posizioni che i “generali” del vino avranno adottato.”