Fisco
''Un effettivo miglioramento del rapporto di fiducia tra fisco e contribuenti non può che passare attraverso la predisposizione di un sistema fiscale improntato alla massima collaborazione tra contribuente ed amministrazione ed alla certezza e stabilità delle norme tributarie''. Ad affermarlo è Paolo Moretti, consigliere delegato alla fiscalità del Consiglio nazionale dei ragionieri, nel corso di un'audizione tenutasi oggi presso la Commissione finanze del Senato, dedicata ad un'analisi della relazione della Corte dei conti sui rapporti fisco-contribuenti e sullo stato di attuazione dello Statuto dei diritti del contribuente. A questo fine, aggiunge, ''bisogna al più presto lavorare a quel codice unico che disciplini i principi generali comuni ai vari tributi, previsto in Finanziaria e di cui si è persa traccia. Sarebbe uno strumento utile per ottenere semplificazione normativa ed aliquote certe e più adeguate la cui mancanza è all'origine del forte e diffuso malcontento del Paese nei confronti delle politiche tributarie dell'esecutivo''. Secondo Moretti va riconosciuto un ''ruolo decisivo ai professionisti rafforzando gli strumenti di consultazione preventiva con le categorie interessate, a patto che l'esecutivo dimostri di aver fatto tesoro delle critiche di questi mesi e ascolti davvero le istanze di professionisti e cittadini-contribuenti''. I ragionieri auspicano inoltre che sia restituito al più presto al legislatore ''il ruolo istituzionale che gli è proprio, ponendo fine all'abuso che negli ultimi tempi si è fatto dei comunicati stampa, sia da parte dell'Esecutivo, che da parte dell'Agenzia delle entrate. Atti amministrativi che anticipano anche nel contenuto i successivi provvedimenti normativi emanati, in palese violazione sia dei principi costituzionali che di quelli statutari''. Le continue violazioni dello Statuto del contribuente, ha detto Moretti, ''sono sotto gli occhi di tutti. Nonostante siano trascorsi sette anni dalla sua entrata in vigore e siano intervenute numerose pronunce di Corte di Cassazione sulla valorizzazione del loro contenuto precettivo, continuano a perpetrarsi a danno dei contribuenti, a causa innanzitutto dei reiterati abusi della decretazione d'urgenza e della retroattività delle leggi tributarie. Non si può accettare che tali violazioni diventino la norma. In tal modo -ha aggiunto Moretti- si prevarica il cittadino in favore dello Stato-apparato, si compromette il tasso di civiltà del nostro ordinamento giuridico e del nostro stesso sistema sociale''. Le vicende di questi mesi, ha concluso, ''sono purtroppo una clamorosa dimostrazione di ciò e l'insofferenza del Paese nei confronti delle recenti scelte di politiche fiscali ne sono la logica conseguenza''.