Avvocatura
Dura presa di posizione trasversale degli avvocati contro il Ddl Mastella nell'incontro organizzato oggi da OUA e UCPI in relazione alla riforma dell'Ordinamento giudiziario appena licenziata dal Senato. Il Presidente dell'Unione camere Penali Italiane Oreste Dominioni e il Presidente dell'Organismo Unitario dell'Avvocatura, Michelina Grillo, nel corso della manifestazione organizzata a Roma hanno infatti rivolto un invito a tutti i consigli degli ordini di promuovere le dimissioni dei colleghi da tutti i consigli giudiziari e dalle sedi istituzionali seguendo la strada già percorsa da alcuni ordini forensi. Per Dominioni, “Si tratta di uno svilimento delle istituzioni, una patologia dei rapporti tra una politica debole e una magistratura autoreferenziale. Ormai è convinzione diffusa che il decreto sia stato scritto dai rappresentanti del Governo “sotto dettatura” dell'Associazione Nazionale Magistrati, all'interno di un rapporto dalla natura praticamente sindacale dove la politica si è posta come la parte debole a fronte della potente forza contrattuale detenuta ed esercitata dai magistrati. Non sembra neppure si sia scrivendo una fondamentale legge dello Stato tanto tale rapporto è stato basato quasi esclusivamente su due poteri escludendo di fatto gli altri soggetti appartenenti al mondo della giustizia. Ed è per questo che la nostra protesta si indirizza certamente alle questioni di merito contenute nella riforma voluta dal Ministro Mastella ma soprattutto non dimentica il merito con cui è stata impostata e si appresta ad essere conclusa. Al Senato la partita è stata chiusa eppure non è chiusa la lotta degli avvocati che nell'autentica battaglia cui sono stati chiamati per impedire la definitiva approvazione di questa vera e propria controriforma stanno dimostrando grande unità, d'intenti e di azioni”. “Una riforma così importante non può essere approvata frettolosamente“ ha sostenuto la Grillo, che ha proseguito con notevole energia la sua tesi parlando di “una rapida e perniciosa approvazione del Ddl”. “C'è stata una vera e propria campagna mediatica tesa ad accreditare questo Ddl come il migliore, l'unico possibile. E' giusto che si sappia che quella che si sta approvando non è la riforma della giustizia ma un intervento parziale che non risolve nessuno dei problemi che affliggono i cittadini. Rimangono sul tappeto questioni che per noi sono una vera e propria emergenza democratica prima tra tutti la lunghezza dei processi. Noi siamo qui per fare appello all'opinione pubblica, di fronte al palese attacco al Parlamento da parte della magistratura. ”.