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Previdenza

La cassa di previdenza tra tributaristi Lapet e revisori contabili è l’unica soluzione per ovviare all’aumento delle aliquote contributive previsto nella riforma delle pensioni. La Lapet e l’Inrc hanno già individuato il percorso più logico per evitare le problematiche che costantemente investono i liberi professionisti iscritti alla Gestione separata Inps. Basti pensare anche al precedente innalzamento della contribuzione previsto nel mese di dicembre scorso dalla Finanziaria 2007. Il presidente dell’Istituto dei revisori contabili, Virgilio Baresi, ne ha già discusso ieri, martedì 24 luglio 2007, presso la segreteria del ministro del Lavoro, Cesare Damiano. Ed entro fine mese il ministero, che già da qualche tempo è a conoscenza della proposta della Cassa privata, si è impegnato a fornire una risposta. Si tratta dunque adesso soltanto di sapere se il provvedimento che istituisce la nuova Cassa di previdenza tra revisori contabili e tributaristi troverà subito posto nella prossima manovra Finanziaria 2008 o in un disegno di legge appositamente messo a punto dallo stesso ministero del Lavoro. “La cassa previdenziale autonoma tra tributaristi Lapet e revisori contabili – commenta il presidente dell’associazione, Roberto Falcone – rappresenterà una certezza ed una garanzia per il futuro dei nostri iscritti. In tal modo si impedirà che provvedimenti discriminatori, come la riforma delle pensioni, prevedano aumenti ingiustificati per i professionisti che non hanno altre forme di previdenza obbligatoria e che sostengono per intero e a loro carico gli oneri contributivi”. La Cassa potrebbe coinvolgere in un sistema contributivo a capitalizzazione circa 90mila professionisti, per un valore economico che è stimato in 20 milioni di euro. Due le soluzioni già proposte dalla Lapet quando a segnare l’equiparazione tra liberi professionisti e lavoratori parasubordinati, ovvero ex co.co.co, fu l’innalzamento dell’aliquota contributiva al 23,50 per cento con la Finanziaria 2007: la distinzione tra liberi professionisti ed ex co.co.co. nell’ambito delle norme della Gestione separa ta, al fine di equiparare i trattamenti previdenziali dei parasubordinati a quelli dei lavoratori dipendenti; e l’istituzione appunto di casse previdenziali private. “Non possiamo pretendere – conclude Falcone – che il Governo blocchi l’innalzamento contributivo per i lavoratori parasubordinati. Ma urge trovare una soluzione per evitare che i liberi professionisti siano costretti a chiudere i loro studi per mancanza di redditività. E la più plausibile, in questo momento, è l’istituzione della cassa previdenziale privata tra tributaristi Lapet e revisori contabili”. Concetti questi che saranno ribaditi lunedì prossimo, 30 luglio 2007, alle ore 16, presso il ministero del Lavoro, incontro al quale parteciperà il presidente Roberto Falcone, in qualità di segretario generale di Assoprofessioni.
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