Professioni emergenti
Riconoscere la chiropratica come professione primaria? È quanto vorrebbe una proposta di legge presentata questa mattina alla Camera. I primi firmatari della pdl sono i deputati di Forza Italia, Manuela Di Centa e Domenico Di Virgilio che chiedono un inquadramento legislativo alla professione e prevenire l'uso improprio della professione da parte di persone non qualificate e non competenti, individuandone principi e requisiti. La proposta di legge, composta da undici articoli e assegnata alla commissione Affari sociali della camera lo scorso 26 luglio, punta a dare un inquadramento giuridico alla materia dal momento che non esiste allo stato attuale una normativa adeguata e che la Corte Costituzionale ha più volte ribadito che vi è "disinteresse della legge ordinaria per la chiropratica" e pertanto per il soggetto che esercita tale attività, per cui "non ha alcuna rilevanza che la chiropratica possa essere inquadrata nello schema delle professioni". Necessario, pertanto, secondo i firmatari definire un percorso formativo che porti innanzitutto alla costituzione di un corso di laurea quinquennale, riconosciuta dall'ordinamento statale a tutti gli effetti di legge e abilita all'esercizio della libera professione sanitaria di chiropratico su tutto il territorio nazionale, previo superamento di un apposito esame di Stato. In un secondo momento, verrà istituito l'ordine professionale dei chiropratici incaricato della tenuta dell'Albo professionale e la cui iscrizione è obbligatoria per esercitare la professione. La chiropratica, fondata nel 1895 da Daniel Palmer, è uno dei metodi di cura naturale più diffuso al mondo, terza professione sanitaria negli Stati Uniti per numero di praticanti, e si basa su un assunto molto semplice: i problemi strutturali del corpo, particolarmente i problemi che implicano la colonna spinale, possono generare disfunzioni alla funzionalità del corpo, specialmente al sistema nervoso. Si occupa, quindi, di curare inoltre le sindromi del dolore e degli effetti neurofisiologici relativi a disordini statici e dinamici del sistema neuro - muscolo - scheletrico. Negli ultimi dieci anni, anche a livello internazionale, vi è stata una forte espansione di questa professione, grazie alla nascita di organizzazioni mondiali di collegamento e coordinamento dell'insegnamento, della prassi e della ricerca della chiropratica. La differenza tra il chiropratico e il medico è che il primo non prescrive l'uso di farmaci e non effettua nessun tipo di intervento chirurgico, ma una tecnica nota come "aggiustamento" attraverso la manipolazione. L'aggiustamento è un movimento specifico applicato ad un'articolazione al fine di ripristinarne il movimento corretto e la funzione propria ed eliminare perciò l'irritazione sul nervo. Una volta ripristinato lo stato corretto della colonna il corpo e' capace di auto guarirsi.