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Riforma delle professioni

No a nuove riserve, sì al riconoscimento prioritario delle nuove professioni e allo sdoppiamento dei tempi della riforma. E poi ancora, un percorso formativo certificato assimilabile al percorso di laurea può essere l’alternativa alla laurea triennale. Sono queste le proposte di cui Assoprofessioni si farà portavoce presso le commissioni parlamentari competenti allorché il testo di riforma delle professioni sarà reso pubblico. In occasione infatti della riapertura dei lavori parlamentari e alle prime ipotesi di modifica del ddl Mastella, il presidente ed il segretario della confederazione delle associazioni delle professioni non regolamentate, Giorgio Berloffa e Roberto Falcone, hanno indetto quest’oggi, mercoledì 26 settembre 2007, un’assemblea plenaria delle organizzazioni aderenti ad Assoprofessioni e congiuntamente un consiglio direttivo sulla riforma delle professioni. E, a margine degli incontri odierni, i massimi vertici della confederazione hanno prodotto un documento unitario. Questo il consiglio direttivo di Assoprofessioni ribadisce: “Abbiamo da sempre dichiarato la nostra contrarietà all’esistenza di riserve ingiustificate, proponendone la riduzione. Tuttavia, pur di raggiungere un testo di riforma delle professioni concertato e condiviso, siamo disposti ad accettare che si mantengano le attuali riserve. Ma rigettiamo categoricamente qualunque proposta di incrementarle. Chiediamo il riconoscimento prioritario delle nuove professioni e quindi delle associazioni rappresentative delle stesse e lo sdoppiamento dei tempi della riforma. Suggeriamo in modo particolare di dare precedenza al riconoscimento delle nuove professioni anche per consentire ai senz’albo di entrare a far parte delle casse previdenziali di professioni affini. Il riconoscimento permetterà infatti l’applicazione della legge 243/2004 che dà la possibilità agli enti previdenziali di accorparsi tra loro nonché includere altre categorie professionali similari di nuova istituzione. E infine proponiamo, in alternativa alla laurea triennale per le nuove professioni, alla quale ci siamo già dichiarati favorevoli, un percorso formativo certificato assimilabile a tale titolo di studio. Sulla base di questi suggerimenti – concludono Falcone e Berloffa – riteniamo che ci possano essere dei punti di condivisione con gli ordini professionali, al fine di ottenere al più presto un testo definitivo di riforma, convinti che l’iter di quest’ultimo debba essere accelerato soprattutto in vista dell’attuazione della direttiva sul Riconoscimento delle qualifiche professionali, la cui discussione nelle commissioni parlamentari è già stata avviata proprio in questi giorni”.
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