Finanza locale
Dopo i fischi di Miratori ecco i fischi di Viareggio. Bersaglio il ministro per i Rapporti con il parlamento Vannino Chiti che ieri è intervenuto all'apertura della VI Assemblea annuale di Lega autonomie - entità che storicamente raccoglie gli amministratori di sinistra – è stato contestato dai sindaci dell'associazione proprio sull'Ici, cavallo di battaglia della legge finanziaria approvata dal Consiglio dei ministri. Mormorii e battute sono partiti dalla platea quando il ministro ha detto che nella finanziaria non c'è solo l'Ici, ma un pacchetto casa che prevede bonus per gli affitti e un piano di edilizia pubblica. “Assistiamo a una vera invasione di campo profondamente lesiva della nostra autonomia”, ha ribattuto Oriano Giovanelli, presidente di Legautonomie, - mentre, da un lato con il disegno di legge sul federalismo fiscale si confermava l'Ici come il caposaldo dell'autonomia tributaria dei comuni, dall'altra si è aperta una discussione sulla sua riduzione davvero surreale tutta giocata sulla testa dei comuni, gli stessi che lo scorso anno, a causa delle scelte del governo centrale contenute in Finanziaria, sono stati costretti ad aumentarla. E poi, come si pensa che questo provvedimento possa avere effetti di equità quando le rendite catastali su cui si calcola l'Ici sono decisamente ingiuste perchè mai aggiornate agli effettivi valori di mercato?”. Poi la proposta: “Riapriamo un tavolo fra tutte le associazioni delle autonomie e il governo per ridiscutere questa scelta. In ogni caso – ha aggiunto - non possiamo accettare nessuna soluzione che eroda la base imponibile di una primaria entrata autonoma dei comuni in cambio, sostanzialmente, di un aumento dei trasferimenti da parte dello stato”. Ha concordato con lui Flavio Zanonato, sindaco di Padova, che non solo ha rigettato qualsiasi impostazione di tipo neocentralistico e assistenziale ma rivendica all'Ici una dimensione di utilità visibile da parte dei cittadini, che ne fa un'imposta di tipo federalista che si puo' controllare.