aa

notizie

stampa

Fisco

Roma, con 753 euro annui, risulta la città italiana con la tassazione locale più alta, seguita da Bologna (746) e Napoli (739). È quanto emerge da uno studio dell'Associazione nazionale dottori commercialisti e dal Centro Studi Cives, su 'I paradossi della fiscalità locale: la mancata rispondenza tra tasse e servizi - il quadro nazionale e il caso Roma'. Lo studio fonde i due dati dell'Irpef comunale e regionale con la tassa sui rifiuti, assumendo a campione un reddito annuo pari a 27 mila euro che rappresenta la principale fascia di reddito di chi vive nelle città campione. Alle spalle di Napoli vi è Palermo con 695 euro annui in imposte locali, seguita da Torino con 695, Genova con 692, Venezia con 593, Milano con 561 e Firenze con 462 euro annui. Lo studio però sottolinea che "se si esclude Bologna con una proporzionalità più che dignitosa (sesto posto in classifica) le altre città sono le prime quattro a livello di tassazione ed esprimono dati tutti inversamente proporzionali della qualità della vita". Roma, la prima classificata per incidenza e fiscalità locale - continua lo studio - "è al 51* posto nella classifica (perdendo peraltro quattro posizioni rispetto allo scorso anno), Napoli (3* classificata come pressione fiscale è 85* nella classifica e Palermo (4* come pressione fiscale e 83* nella classifica di qualità nella vita). Lo studio dei dottori commercialisti approfondisce poi i dati sulle aliquote Ici delle nove città e sempre la famiglia media con 27 mila euro di reddito proprietaria dell'immobile di 80 mq dove vive e un valore catastale rivalutato (la base imponibile per l'Ici pari a 90 mila euro), vede una incidenza di imposte locali di 1.140,21 euro a Bologna, 1.128 a Genova, 1.070 a Napoli, 1.063 a Roma, 1.035 a Torino, 1.023 a Palermo, 898 a Firenze, 880 a Milano e 831 a Venezia. Nella ristorazione le due città più internazionali, Venezia e Roma, rappresentano certamente un punto di riferimento, ma questo a fronte di un alta incidenza delle imposte locali che da una parte è data dall'Irap (solo Roma e Napoli hanno il 5,25% contro il 4,25 delle altre città) e dalla tariffa al mq della tassa sui rifiuti (36,6% di euro per Venezia, 28,2% per Roma). "Il paradosso - conclude la ricerca dei dottori commercialisti e di Cives - è rappresentato dalla tassa sui rifiuti che escludendo Venezia per gli ovvii motivi logistici, colpisce un ristoratore di Roma per circa 300% in più rispetto al ristoratore milanese (28,02 euro per Roma e 10,25 euro per Milano) la cui piazza commerciale non è certo inferiore per complessità a quella romana".
ultim'ora

Hacked By attacker >>>


Roma – 26 marzo. Ore 9,30 Sala Conferenze Camera dei Deputati. Dibattito pubblico “La Riforma delle Professioni che vogliamo”. Organizzato da Assoprofessioni. >>>


Cronistoria dell’attacco alle professioni: da Amato a Bonino via Bersani. >>>