Previdenza
Le casse dell'Epap (Ente di previdenza e assistenza degli attuari, chimici, dottori agronomi e dottori forestali e geologi) non hanno problemi di sostenibilità, ma di adeguatezza delle pensioni. Parola di Arcangelo Pirrello, presidente Epap e geologo di professione. “La struttura -spiega - è l'unico ente pluricategoriale che riunisce appunto tutte le categorie prive di previdenza che da sole non hanno il numero sufficiente di iscritti per creare un ente a sé. Il nostro problema è legato alle pensioni: siamo in presenza di aliquote contributive estremamente contenute (attorno al 10% del reddito professionale per il contributo soggettivo e 2% sui corrispettivi quale contributo integrativo). Il sistema - sottolinea- conduce così alla corresponsione di pensioni che non garantiscono un'apprezzabile continuità con il reddito professionale percepito al momento del pensionamento. Come Epap, ci siamo inventati uno stratagemma portando l'integrativo al 4%, così da destinare la differenza ai montanti. Il rapporto pensione/reddito professionale (tasso di sostituzione) -continua Pirrello- è pari al 20%, ma dovrebbe essere almeno al 50%. Su base volontaria si potrebbe comunque anche arrivare al 23%, in modo da formarsi una pensione complementare. La verità è che abbiamo strumenti normativi che ci stanno stretti e, per questo, chiediamo una maggiore autonomia per rimpinguare i montanti iscritti”. Per il presidente dell'Epap, “è necessario che la legge permetta di redigere, per gli investimenti, bilanci pluriennali e non annuali. Attualmente -ribadisce- gli investimenti non possono essere capitalizzati obbligando la categoria a non investire per un periodo medio-lungo. Un altro limite è dato dalla doppia tassazione. I contributi dei nostri iscritti sono tassati due volte, perché la fiscalità pubblica tassa prima le rendite dell'Epap e poi tassa anche le pensioni dei professionisti. Gli stessi importi sono tassati una volta a monte e un'altra a valle. È ingiusto, e questa ingiustizia vale per tutti gli enti. Dobbiamo avere la possibilità di far fruttare i nostri soldi per ricapitalizzare i guadagni. Abbiamo ampiamente dimostrato la virtuosità dei nostri sistemi. È ora che la legge ci venga incontro”.
Al 31 agosto, sono 22.204 gli iscritti
all'Epap, di cui 17.381 attivi, 4.229 cessati, 418 over 65 attivi e 176, sempre
over 65, cessati. Distinguendo per categoria: 163 sono attuari, 2.463 chimici,
9.589 agronomi e forestali, 9.989 geologi.