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Nell'ambito dei lavori usuranti il provvedimento "prevede anche i lavoratori dipendenti notturni, così come definiti dal Dlgs n.66/2003, cioè qualsiasi lavoratore che svolga durante il periodo notturno almeno una parte del suo orario di lavoro secondo le norme definite dai contratti collettivi di lavoro". Sempre sulla base del ddl, "il lavoro notturno deve essere svolto per l'intero ultimo anno precedente la decorrenza del trattamento pensionistico, nonché nel periodo transitorio, per un periodo minimo di sette anni negli ultimi dieci anni di attività lavorativa, e a regime pari almeno alla metà della vita lavorativa. Il beneficio consiste in una riduzione di tre anni del requisito anagrafico minimo per andare in pensione, fermo restando il requisito minimo di anzianità contributiva di 35 anni e un'età non inferiore a 57 anni". Se il Parlamento approverà la legge "il governo dovrà adottare entro sei mesi i decreti legislativi per la sua attuazione, e considerando che il beneficio è concesso entro il tetto di spesa di 2,5 miliardi, potrebbero essere adottati ulteriori criteri”.