Professioni
Anche in Campania la consulta regionale delle professioni. Mentre a livello nazionale si discute tra polemiche e consensi di riforma delle professioni e a livello europeo si raggiunge con non pochi sacrifici l’atteso traguardo del riconoscimento delle associazioni non regolamentate, ai tavoli regionali si continua a legiferare in materia di professioni grazie al fattivo contributo della Lapet. Dopo circa un anno di intenso lavoro, e vari incontri istituzionali tra i vertici regionali dell’associazione dei tributaristi e gli amministratori della Campania, l’onorevole Roberto Conte, componente della Commissione Bilancio, Finanza, Demanio e Patrimonio della Regione Campania, ha infatti presentato la proposta di legge regionale d’istituzione della Consulta regionale delle professioni. Questa la molla che ha fatto scattare la necessità di tale proposta di legge: “Il ruolo che le Regioni possono svolgere a favore di un forte sviluppo delle professioni - si legge nella relazione di accompagnamento - è molto importante e si connette direttamente con il ruolo che esse esercitano in tutti i settori attinenti allo sviluppo economico del loro territorio, nel cui ambito le attività professionali hanno una importanza strategica, nonché con le ampie funzioni di sviluppo della formazione, dell’istruzione e di implementazione delle capacità dei cittadini e della loro qualificazione professionale al fine del migliore inserimento nel mercato del lavoro”. La proposta di legge d’istituzione della consulta regionale sarà discussa con “le forze sociali interessate, in primo luogo con gli ordini e con le associazioni rappresentative dei professionisti, come nel caso dell’associazione dei tributaristi Lapet di cui è delegato regionale Luigi Ferraiuolo, affinché si possa addivenire ad una legge che fissi in maniera adeguata i principi fondamentali ai quali la legislazione regionale dovrà attenersi e siano delineate con maggiore chiarezza le sfere dell’intervento normativo che, comunque, competono allo Stato”. Aspetti fondamentali del provvedimento, concentrato in quattordici articoli, la promozione ed il finanziamento di progetti di aggiornamento professionale; gli incentivi ai professionisti per consentire l’acquisizione della certificazione di qualità delle procedure e delle prestazioni; la promozione della costituzione di cooperative, a carattere regionale, aventi lo scopo di prestare garanzie per favorire la concessione di finanziamenti ai professionisti associati da parte di banche, società finanziarie e di locazione finanziaria; l’approvazione di finanziamenti per le spese di avvio e di funzionamento dei primi tre anni di attività professionale; di interventi diretti a consentire alle professioniste e ai professionisti di conciliare le esigenze della professione con quelle della maternità e della paternità; e infine di forme associate o societarie di attività professionali tra soggetti che esercitino la medesima o diverse professioni. “Si tratta - commenta il delegato Farraiuolo - di previsioni fondamentali che riconoscono e garantiscono l’importanza dell’attività professionale. Anche per questo Continueremo a seguire da vicino il percorso di questa proposta di legge parallelamente al pressing per la riforma delle professioni esercitato dai nostri vertici nazionali”.