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Oltre un migliaio di specializzandi in medicina si sono dati appuntamento oggi di fronte al palazzo del Bo, sede del rettorato dell'università di Padova, per manifestare e chiedere l'applicazione della normativa europea che parifica il loro status a quello di lavoratori dipendenti del settore sanità. 'Chiediamo di non essere considerati i più precari tra i precari delle cliniche ospedaliere - ha detto Mario Gruppo, portavoce dell'associazione degli specializzandi Mespad - uno specializzando presta la propria opera di medico all'ospedale di Padova per una media che supera le 50 ore settimanali, a fronte di una borsa di studio mensile di 966 euro al mese. Una miseria che non prevede nemmeno ferie, malattia o maternità. Siamo stanchi ed andremo avanti ad oltranza con l'astensione dai servizi non direttamente collegati allo studio: chiediamo al Governo di ascoltarci ed al rettore Vincenzo Milanesi di impegnarsi ancora di più rispetto a quanto ha fatto in passato perché anche in Italia vengano riconosciuti i diritti previdenziali e contributivi di nuovi giovani medici, che costituiamo la spina dorsale della sanità. Un'altra iniziativa di protesta è prevista per lunedì a Venezia.
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