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Si è svolta questa mattina presso la Sala Pocchiari dell’Istituto Superiore di Sanità il Convegno ‘Le cellule staminali cerebrali: verso la sperimentazione clinica”. All’evento, aperto al pubblico, interverranno Enrico Garaci, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità - Monsignor Vincenzo Paglia, Vescovo di Terni - Paolo Raffaelli, Sindaco di Terni. Relatori dell’appuntamento il Professor Angelo Vescovi dell’Università Bicocca di Milano, Direttore della Banca di Cellule Staminali Cerebrali di Terni e Presidente del Comitato Scientifico di Neurothon Onlus – il Dottor Maurizio Scarpa, Fondatore e Coordinatore del Consorzio europeo “Brains For Brain” – il Dottor David Begley, Fondatore del Consorzio europeo “Brains For Brain” – e il Prof. Mario Melazzini, Presidente Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica (AISLA). In occasione di questo Convegno, i protagonisti della materia forniranno aggiornamenti relativi allo stato dei lavori in corso presso la ‘Banca delle Cellule Staminali di Terni’ - struttura disegnata per conformarsi alle più recenti e restrittive regole europee e mondiali di manipolazione cellulare per la produzione di cellule staminali cerebrali umane – per la Terapia Cellulare nell’ambito della Ricerca sulle malattie neurodegenerative (in primis Sclerosi Laterale Amiotrofica). La ‘Banca delle Cellule Staminali di Terni’, inaugurata ufficialmente nel luglio 2006 è sostenuta dalla Fondazione Cellule Staminali, i cui soci fondatori sono l'Istituto Superiore di Sanità, la diocesi di Terni Narni Amelia, la Fondazione Carit e il Comune di Terni e da Neurothon Onlus, e ha come obiettivo principale quello di divenire una struttura di ricerca e di laboratorio avanzatissima ed in grado di generare cellule cerebrali umane certificate per uso clinico secondo la normativa europea vigente ed in regime di "good manifacturing practice" (GMP). L'Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni ospita quindi una struttura operativa di laboratori deputata all'isolamento, moltiplicazione, caratterizzazione e bancaggio di cellule staminali del cervello umano. All'interno della "Banca delle Cellule Staminali Cerebrali" vengono coltivate ed espanse cellule staminali isolate dal Sistema Nervoso Centrale (SNC) di feti umani abortiti spontaneamente. Da un singolo aborto spontaneo si possono generare decine di milioni di cellule, utili per il trapianto a fini terapeutici e sufficienti a trattare numerosi pazienti. Infatti le cellule coltivate danno origine alle cosiddette linee di cellule staminali cerebrali umane, che si riproducono continuamente e che vengono poi selezionate e congelate in attesa dell’utilizzo nelle varie cliniche. Le cellule vengono inoltre generate in accordo ad un regime di produzione e controllo, nonché certificazione che le qualificherà come "clinical grade" e quindi utilizzabili su pazienti. La banca delle cellule staminali di Terni, iniziata la produzione delle cellule, sta procedendo ora all’ottenimento dei requisiti di cui sopra, ottenuti i quali si potrà procedere all’utilizzo in ambito di sperimentazione clinica. L’incontro è stato l’occasione per iniziare a delineare le linee guida per la redazione di un prossimo protocollo di sperimentazione clinica del progetto scientifico “L’Officina del Cervello”, rivolto a patologie neurodegenerative quali Sclerosi Laterale Amiotrofica o le malattie genetiche infantili a base metabolica. Mentre queste patologie, per la loro inevitabile letalità ed assenza di cure, rappresentano il primo obiettivo operativo della Banca delle Cellule Staminali Cerebrali, quello che si verrà a costituire all’interno della medesima è l’allestimento di un campionario di linee staminali cerebrali umane, il più ampio possibile. La disponibilità di linee cellulari da diversi donatori e con caratteristiche e proprietà peculiari, potrà garantire l’utilizzo di queste linee cellulari anche in altre malattie neurodegenerative, nelle lesioni spinali e in quelle post-ischemiche, a solo titolo d’esempio. In questa prospettiva, la Banca delle Cellule Staminali Cerebrali si renderà disponibile, in una seconda fase e previa valutazione etica a scientifica da parte di appositi comitati interni, a fornire le proprie linee cellulari ai gruppi clinici che ne facciano richiesta al fine di avviare nuovi protocolli di sperimentazione clinica ed a estendere l’uso delle cellule staminali cerebrali umane al più ampio spettro di malattie neurologiche possibile.
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