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Infermieri

Si è conclusa ieri mattina presso l’Istituto di Medicina Legale la seconda edizione del Master di primo livello in Infermieristica e Ostetricia Legale e Forense attivato nell’anno accademico 2006-2007 dall’Università degli Studi di Milano. Trenta i diplomi assegnati, con elaborati di tesi in merito alla figura dell’infermiere legale e forense, al ruolo della consulenza infermieristica nella gestione del rischio clinico, ai rapporti tra malpractice e media, ai comitati di etica clinica e al consenso informato. In una fase particolarmente vivace dal punto di vista mediatico per la professione, in cui la carenza di infermieri sembra assestare un duro colpo alla sanità Lombarda, significativo è il ruolo che la figura dell’Infermiere Forense può svolgere all’interno delle strutture, ospedaliere ed extra-ospedaliere. «I nuovi diplomati – illustra il direttore del master e direttore dell’Istituto di Medicina Legale Prof. Antonio Farneti – potranno andare a ricoprire ruoli chiave all’interno delle organizzazioni. Il percorso formativo prevede infatti una specializzazione nelle aree associate alle violenze e agli abusi (si pensi all’emergenza-urgenza, ai NOA, ai dipartimenti di ostetricia e ginecologia e ai centri SVS), ma anche e soprattutto nella responsabilità e nella delicata gestione dei rischi, con particolare attenzione alla Direzione sanitaria Unità di Risk Management». L’infermiere vede estendersi le proprie aree di intervento in linea con lo sviluppo di un nuovo profilo professionale, sempre più specializzato e attento alle esigenze del paziente e delle organizzazioni in cui opera. Ma non solo: «Riteniamo fondamentale – afferma il coordinatore del Master e presidente dell’Ordine degli infermieri di Milano e Lodi Dr. Giovanni Muttillo – la possibilità per i professionisti di svolgere consulenza all’interno dei tribunali e delle agenzie assicurative. Questo aspetto ha già preso piede e si è sviluppato all’estero, in particolare negli Stati Uniti, dove l’infermiere legale e forense è una figura riconosciuta e richiesta per il ruolo imprescindibile che può svolgere nel dialogo fra istituzioni ed enti da un lato e paziente/cliente dall’altro. L’obiettivo è inoltre di arrivare a una collaborazione attiva con gli Istituti e gli Enti previdenziali, con il Ministero della Salute e gli Assessorati Regionali alla Sanità e con la Polizia Giudiziaria». Nuove strade, nuovi sviluppi. E stavolta l’Italia sta giocando d’anticipo rispetto all’Europa. Da un confronto internazionale tenutosi a Bruxelles lo scorso giugno con i principali referenti della professione, emerge come la figura di un professionista qualificato in questi ambiti si stia affermando solo ora nel panorama salute del vecchio continente. Oltre all’Italia, i Paesi impegnati per lo sviluppo dell’Infermiere Legale e Forense sono l’Olanda, la Svezia e il Regno Unito. «L’International Association of Forensic Nurses americana – conclude Muttillo – sta individuando una modalità per portare a tutti gli effetti questa figura professionale in Europa. Stavolta, siamo fra i primi».
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