Medici
“Il decreto Turco va sicuramente nella direzione che noi auspichiamo da anni, però è ancora insufficiente, non prevedendo l’obbligatorietà del tentativo di conciliazione”. Sono parole di Maurizio Maggiorotti, presidente AMAMI, intervenuto durante il 39° Congresso Nazionale AIPO (Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri) e 8° Congresso Nazionale UIP (Unione Italiana per la Pneumologia) che si sta tenendo in questi giorni a Fortezza da Basso (FI). Commentando l’articolo 20 del nuovo disegno di legge collegato alla Finanziaria 2008, voluto dal ministro Livia Turco e approvato il 15 novembre scorso, che individua gli interventi per la qualità e la sicurezza del Servizio sanitario nazionale e fa divenire realtà l’arbitrato in sanità, si dimostra moderatamente soddisfatto il presidente di AMAMI che da cinque anni si batte “affinché la via stragiudiziale, per la risoluzione delle liti tra paziente e medico, divenga legge. Amami già da 4 anni ha elaborato ed utilizza il testo di un accordo arbitrale appositamente studiato dai suoi giuristi, che viene firmato dai pazienti all’atto del consenso informato e fa parte della documentazione clinica”. In base al nuovo disegno di legge, anche i medici pubblici avranno la possibilità di accordarsi con i pazienti al cospetto di un terzo garante, evitando magistrati, gogne mediatiche e danni professionali spesso irreparabili. Più precisamente, saranno adottate ‘misure organizzative atte a garantire la definizione stragiudiziale delle vertenze aventi a oggetto danni derivanti da prestazioni fornite da operatori del Servizio sanitario nazionale’. Il tutto ‘nei limiti delle risorse finanziarie, umane e strumentali complessivamente disponibili’. “Per inciso – risponde Maggiorotti -, il testo elaborato da Amami è già proposto a priori ai propri pazienti da moltissimi professionisti italiani da 4 anni. Purtroppo però, non essendoci l’obbligo per i nostri associati di informarci in proposito, non possiamo quantificare esattamente l'utilizzo dello strumento Amami nel nostro Paese. Sicuramente, perseguire la via stragiudiziale per la soluzione del contenzioso ci avvicinerà all'Europa e migliorerà il rapporto tra medico e paziente”. “Comunque, l’obiettivo del Ministero – aggiunge Marco Dottorini, presidente della sede AMAMI di Perugia e Consigliere nazionale AIPO - è anche quello di risparmiare sulle spese connesse ai contenziosi, tant’è che gli enti locali hanno l’obbligo di verificare annualmente, con riferimento agli ultimi tre esercizi, il concreto conseguimento degli obiettivi di contenimento della spesa”.