Class action
La scelta di inserire l’azione collettiva a difesa degli
interessi dei consumatori nella legge Finanziaria e di contingentare i tempi
del dibattito parlamentare, ha determinato il varo di una norma di dubbia
costituzionalità ed inidonea ad una tutela concreta del cittadino. È questa la
posizione dell’Aiga, guidata da Valter Militi che nella
delibera della Giunta invita il Governo e le forze politiche a stralciare
l’articolo 53bis della Finanziaria
2008, privilegiando la calendarizzazione alla Camera delle proposte di legge in
materia, già oggetto di un proficuo confronto tra il Parlamento e l’Avvocatura.
L’Associazione propone comunque una serie di correttivi, minimi e
imprescindibili, per rendere efficace l’azione di classe: dall’ampliamento
dell’ambito di applicazione dell’istituto, da riferirsi agli interessi diffusi
e collettivi, al riconoscimento della legittimazione alle altre associazioni
rappresentative degli interessi di classe, nonché a quelle appositamente
costituite dai soggetti rimasti lesi dallo stesso evento. È necessario,
inoltre, continua Militi «introdurre
una fase conciliativa della lite dinnanzi al giudice e una sua pronuncia in via
preliminare sull’ammissibilità dell’azione».
L’Associazione chiede, poi, che nella sentenza venga determinato il risarcimento spettante ad ognuno dei danneggiati o, almeno, i criteri specifici di liquidazione ai quali l’organo deputato dovrà far riferimento. E ancora: l’introduzione di una presunzione di responsabilità aggravata per l’impresa condannata a seguito di un’azione collettiva e l’eliminazione dei limiti nella determinazione dei compensi professionali degli avvocati.