Riforma della Professione Forense
Aprire con urgenza il confronto tra maggioranza e opposizione per un’efficace riforma È questo l’appello che il vicepresidente Andrea Pasqualin, ha rivolto ai senatori nel corso di un’audizione a palazzo Madama. «Abbiamo avuto rassicurazioni dal senatore Manzione (il Presidente Salvi era assente perché impegnato con il Governo) – ha detto Paasqualin al termine dell’audizione - sull’intenzione della Commissione di far procedere il più speditamente possibile i lavori. L’auspicio comune è che la specificità del tema possa favorire una convergenza di maggioranza ed opposizione e che ciò possa favorire una decisa accelerazione». Entrando poi nel merito dei disegni di legge in discussione Pasqualin ha richiamato le proposte avanzate in questi anni dall’Oua in sede congressuale. «Abbiamo fatto riferimento alle mozioni congressuali sul tema – ha spiegato - richiamando la proposta di riforma licenziata dall’Oua nel 2005 e abbiamo manifestato la sostanziale condivisione di molta parte dei progetti sul tavolo della Commissione. Tra la altre cose abbiamo sottolineato la necessità di scelte più coraggiose in tema di accesso: è necessario costruire un sistema maggiormente formativo e selettivo, basato sulla frequenza obbligatoria alle scuole forensi, preceduta da una preselezione ed accompagnata da verifiche periodiche e da una verifica finale che consentano di far giungere all’esame di abilitazione, alleggerito e semplificato, solo coloro che abbiano davvero le qualità necessarie per entrare nella professione. «In tema di architettura del sistema – ha continuato – è importante salvaguardare l’autonomia, l’indipendenza e la democraticità del sistema ordinistico, rafforzandolo al fine di consentirgli di esercitare le funzioni di rilevanza pubblicistica affidategli nell’interesse della collettività. E bisogna prevedere il congresso quale momento di confluenza di tutte le componenti della categoria, che determina gli indirizzi generali dell’Avvocatura ed elegge l’organismo di rappresentanza politica». Per quanto riguarda i modelli associativi e societari di esercizio della professione l’Oua propone che si articolino su tre livelli: l’associazione temporanea tra professionisti, la società semplice tra professionisti e la società professionale a responsabilità limitata, riservata a soli professionisti. Si è in definitiva ribadita l’urgenza di poter disporre di strumenti idonei per affrontare efficacemente il tema della crescita professionale e deontologica della categoria, obiettivo sempre più difficilmente raggiungibile con i mezzi oggi a disposizione. «La Commissione – ha concluso Pasqualin - ha espresso consenso su vari argomenti sostenuti dalla delegazione dell’Oua, ivi compresi quelli in tema di tariffe e di patto di quota lite, richiamando le proposte di emendamento al testo del decreto legge Bersani non votate dall’Assemblea per la fiducia posta dal Governo e dando atto del fatto che l’esame parlamentare potrà consentirne il recupero».