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È stato firmato, all'Aran, l'accordo per l'adesione dei dirigenti del Servizio sanitario nazionale al fondo pensione complementare Perseo (in fase di costituzione), al quale confluiscono anche i dipendenti del comparto sanità e degli enti locali del pubblico impiego. A siglare l'intesa è stata la maggioranza dei sindacati dei dirigenti medici e veterinari, e della dirigenza Stpa - psicologi, biologi, sociologi, amministrativi - della sanità pubblica. "Si tratta di un buon risultato - spiegano in una nota di Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil Medici e Rossana Dettori, segretaria nazionale Fp Cgil - che dà un'opportunità ai dirigenti del Ssn di poter aderire subito ad un solido fondo complementare, in costituzione, con il contributo economico della parte pubblica. È un fatto positivo, soprattutto per chi, come i medici, entra tardi nel mondo del lavoro e, con il sistema contributivo, rischia di avere pensioni inadeguate. Adesso chiediamo che le dovute successive procedure siano fatte in tempi rapidi, per consentire a tutti i dirigenti del Ssn, nel più breve tempo possibile, di poter contare sull'opportunità di una integrazione pensionistica”. Non ha invece firmato il Sindacato nazionale radiologi (Snr) assieme ad Aipac, Aaroi e Cimo. "La previdenza integrativa - sottolinea Francesco Lucà, segretario del Sindacato nazionale radiologi (Snr) - rappresenta un problema, specialmente per le giovani generazioni di medici, ma non crediamo che Perseo sia la soluzione adeguata, dal momento che lo statuto del Fondo, già redatto e completato, non permette alla dirigenza medica di partecipare alla gestione, lasciandone l'esclusiva al comparto sanità". Per Lucà, "la nostra mancata adesione è quindi il frutto di una scelta di responsabilità e correttezza nei confronti dei nostri iscritti, poiché l'impossibilità di controllare la gestione del Fondo non ci sembra garantire adeguatamente i medici che decideranno di farne parte".
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