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Giustizia

«La decisione del Presidente del Consiglio di assumere ad interim la guida del Ministero della Giustizia – è il pensiero del leader dei Giovani Avvocati Valter Militi - rappresenta l’ulteriore segnale della incapacità della politica di fronteggiare un’emergenza senza precedenti. I due rami del Parlamento discutono su come riformare un ordinamento professionale vecchio di 70 anni in maniera praticamente opposta, la legge sull’ordinamento giudiziario, frutto di faticosi compromessi, ha lasciato irrisolti i nodi centrali nell’indifferenza generale, la durata dei processi viaggia verso nuovi record, il circo mediatico della giustizia colleziona picchi d’ascolto, il Ministro della Giustizia “getta la spugna”. “Non va confuso – continua Militi – un comprensibile sentimento di solidarietà personale e politica con il dovere di dare segnali importanti, proprio nel momento in cui le tensioni raggiungono il livello massimo: non decidere significa alimentare la situazione di disagio e di preoccupazione, lasciare allo sbando l’intero sistema, replicare errori che aggravano la crisi dei rapporti tra politica e giustizia. Significa continuare ad amministrare “ad interim”.
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