Assoprofessioni
“L’atto di indirizzo della Commissione europea sui codici di condotta alla base del riconoscimento delle nuove professioni e delle associazioni rappresentative delle stesse”. A ritenerlo è il segretario generale di Assoprofessioni, Roberto Falcone, che martedì scorso, 22 gennaio 2008, ha preso parte alla riunione del gruppo di lavoro sulle libere professioni presso la II Commissione del Cnel, presieduta da Giuseppe Casadio. Nel corso dell’incontro, il presidente del Ceplis, il Consiglio europeo delle libere professioni, Pierangelo Sardi, ha consegnato al presidente Casadio il documento che la Commissione ha reso ufficiale il 19 dicembre 2007. Quest’atto di indirizzo rappresenta per Falcone un punto di riferimento in vista dell’attuazione delle disposizioni del decreto legislativo Qualifiche, che ha recepito in Italia la direttiva comunitaria sul Reciproco riconoscimento delle Qualifiche professionali. E tale punto di riferimento - a sentire il segretario generale di Assoprofessioni - deve valere anche e soprattutto per il Consiglio nazionale dell’Economia e del lavoro, che verrà chiamato a formulare il suo parere al riconoscimento delle associazioni. Il Cnel ha infatti già avviato l’approfondimento sul dlgs Qualifiche, ed in modo particolare sull’articolo 26. La prossima apposita riunione del gruppo di lavoro sulle libere professioni è già stata fissata per il 5 febbraio. All’ordine del giorno ci sarà proprio una valutazione più accurata sulle competenze professionali acquisite e da acquisire, sulla rappresentatività delle organizzazioni e sui codici di condotta. “In questo senso – precisa Falcone – torna utile l’atto di indirizzo della Commissione europea. Il documento nasce infatti proprio con l’intento di promuovere i codici deontologici previsti nella direttiva Servizi al fine di facilitare la libera circolazione dei servizi sul mercato, uniformando la qualità delle prestazioni a livello europeo attraverso appunto l’adozione di questi stessi principi”. Il documento comunitario parte da un’indagine svolta da maggio ad agosto 2007 tra 172 organizzazioni professionali rappresentative di più di 25 settori diversi nei 25 Stati membri. Il risultato ha permesso di stabilire che nella maggior parte dei casi i codici sono già stati adottati a livello nazionale dalle organizzazioni più rappresentative, ma variano da Paese a Paese. Per questo la Commissione europea suggerisce a tutti di adeguarsi ai parametri stabiliti a livello comunitario, alla base dei quali ci sono l’indipendenza, l’imparzialità e l’interesse del destinatario dei servizi. “Questi criteri – sottolinea Falcone – sono già stati adottati dal Ceplis, di cui Assoprofessioni fa parte. Si legge chiaramente nel documento della Commissione, che ne auspica l’applicazione anche da parte di altre organizzazioni mediante la promozione attraverso convegni, dibattiti e appositi percorsi formativi”. Ma i contenuti dell’Atto di indirizzo della Commissione europea non servono a chiarire solo questo concetto. Lasciano anche spazio ad una più attenta riflessione sul concetto di rappresentatività. Altro aspetto che il Cnel ha appunto rimandato al prossimo 5 febbraio. “Anche l’autorevole organismo comunitario – precisa il segretario di Assoprofessioni – va cauto sull’associazione diretta tra rappresentatività e numero degli iscritti alle organizzazioni. Non sempre infatti il dato quantitativo è emblematico della rappresentatività. Esistono diverse organizzazioni di settori professionali con un numero di addetti abbastanza limitato, ma più rappresentative di altre. Importante è invece la struttura organizzativa”. E non manca nel documento della Commissione europea anche il riferimento alle competenze professionali. “Riteniamo questo documento degno di un serio approfondimento – conclude Roberto Falcone – e per questo come Assoprofessioni lo stiamo valutando al fine di poter formulare le nostre eventuali osservazioni in ambito comunitario”.