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No all'approvazione del nuovo statuto Onaosi. A chiederlo, in una lettera indirizzata al Governo, sono i sindacati medici (Aaroi, Aipac, Anpo, Federazione Cisl medici, Federazione medici Uil Fpl, Fesmed, Fp Cgil medici, Simet, Snr), contrari al documento deliberato dal Consiglio d'amministrazione dell'Opera nazionale per l'assistenza agli orfani dei sanitari italiani, in fase di approvazione da parte dei ministeri competenti. I due punti della riforma Onaosi che hanno acceso la rivolta dei sindacati sono: "la carente democraticità nella composizione del Comitato di indirizzo e del Consiglio di amministrazione e l'aumento della quota mensile, per il quale la Fondazione ha già deliberato la procedura". Secondo i sindacati, "la garanzia della partecipazione ai due organismi, di numerosi componenti delle singole categorie professionali e di designati da parte dei rispettivi Ordini professionali e di alcuni ministeri, lede nella sostanza il diritto dei contribuenti a eleggere democraticamente i propri rappresentanti, in modo proporzionale al loro legittimo numero". Inoltre i sindacati medici denunciano che questa logica, "non condivisa, ha portato a un numero totale di ben 48 componenti degli organi statutari, con spese gestionali sproporzionate rispetto alle finalità e alla funzionalità dell'ente". Ma le polemiche non finiscono qui. "Complessivamente - attaccano i sindacati nella lettera - più del 40% dei componenti del Comitato di indirizzo non sono eletti in modo paritario da tutti i contribuenti, ma assumono la connotazione di designati-garantiti". Le organizzazioni sindacali ricordano infine che la maggioranza dei dirigenti medici e veterinari del Ssn "è contraria a un aumento della quota mensile per l' Onaosi, per cui la Fondazione ha già deliberato la procedura e deciso anche da chi non rappresenta i contribuenti". I sindacati chiedono quindi al Governo di "non approvare il documento", riservandosi ogni ulteriore iniziativa.
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