Medicina d'Urgenza
Una delegazione della Simeu (Società italiana di medicina di emergenza-urgenza), guidata dal segretario nazionale Cinzia Barletta e dal presidente regionale del Lazio Massimo De Simone, ha incontrato ieri il prefetto di Roma Carlo Mosca per discutere dello stato di precarietà e insicurezza in cui si opera nei pronto soccorso della Regione Lazio e di tutto il territorio nazionale. Nel corso del colloquio, i rappresentanti della Simeu hanno denunciato in particolare il problema della mancanza di posti letto negli ospedali, con i pazienti costretti a lunghe attese sia per le visite nei pronto soccorso sia per i ricoveri (fino a 72 ore nel Lazio), e la condizione di precarietà del rapporto di lavoro del 50 per cento dei medici di pronto soccorso. “Si tratta di una situazione che rischia di far perdere efficienza al’intero sistema e di minare la fiducia da parte dei cittadini nei confronti del servizio sanitario pubblico”, hanno affermato la Dr.ssa Barletta e il Dr. De Simone. La delegazione della Simeu ha portato inoltre all’attenzione del prefetto Mosca la questione della mancata attivazione della Scuola di Specializzazione in Medicina di Emergenza-Urgenza. “Gli inspiegabili, e non più tollerabili ritardi per l’attivazione della Scuola – hanno fatto notare i rappresentanti Simeu – contribuiscono a destabilizzare gli organici e a rallentare la definizione e la crescita dell’identità professionale specifica. Al fine di decongestionare le strutture ospedaliere e i pronto soccorso è necessario avviare iniziative a più livelli, fra cui il potenziamento dei processi di de-ospedalizzazione con trasferimento nel territorio di attività che ancora oggi vengono erogate, a costi molto più alti, negli ospedali. È indispensabile attivare e potenziare i presidi territoriali in prossimità, l’assistenza domiciliare integrata socio-sanitaria, i servizi per la ‘dimissione protetta’, le residenze sanitarie assistite, gli hospice”. Il prefetto Mosca ha a sua volta riconosciuto lo stato di estremo disagio e difficoltà degli operatori di pronto soccorso e si è dichiarato disponibile a sensibilizzare e promuovere adeguati e specifici interventi presso il governo regionale del Lazio, al fine di attivare una programmazione sanitaria di emergenza-urgenza che tenga conto dei reali bisogni dei cittadini e garantisca uniformemente su tutto il territorio nazionale livelli essenziali di assistenza.